“Esuberi per le esigenze produttive dell'azienda”: con questa asettica dicitura l'azienda di logistica Trasnova, che lavora per il gruppo Stellantis, ha comunicato il licenziamento di 97 lavoratori.
All’azienda, che lavorava solo per il gruppo che fa capo alla famiglia Agnelli, non era stata rinnovata la commessa e per i dipendenti non ci sarebbe la possibilità di accesso ad ammortizzatori sociali come la cassa integrazione o contratti di solidarietà, perché si tratta di "esuberi strutturali". L’azienda, infatti, non ha altri cantieri in cui trasferire i lavoratori, e ha quindi deciso di licenziare un lavoratore a Melfi, 28 a Piedimonte San Germano, 54 a Pomigliano d’Arco e 14 a Mirafiori, dove però il licenziamento è stato differito al 31 marzo 2025, data di scadenza del contratto con Stellantis.
La comunicazione inviata ai sindacati di categoria ha innescato immediate reazioni, anche perché giunge in un momento molto delicato per il gruppo, con l’addio dell’amministratore delegato Carlos Tavares, e le difficoltà del mercato dell’auto.
Martedì è stato fissato un incontro al ministero delle attività produttive, ma intanto a Pomigliano d'Arco già da giorni i lavoratori Trasnova stanno bloccando gli ingressi merci della fabbrica, provocando il fermo delle produzioni a causa della mancanza di materiali, e davanti allo stabilimento è giunta anche la segretaria del Pd Elly Schlein. “Stellantis – ha detto - deve assumersi le sue responsabilità davanti al paese. Elkann in Parlamento deve dare le risposte che servono sul piano industriale che garantisca l'indotto e l'occupazione”. Schlein ha chiesto che il gruppo riporti in Italia le produzioni di auto per il mercato di massa nell'elettrico, “perché – ha aggiunto - non possiamo lasciare il campo libero soltanto ai produttori di altri paesi”. La segretaria del Pd ha poi definito “folle e assurdo che il governo Meloni abbia tagliato il fondo di 4,6 miliardi istituito durante il governo Draghi per sostenere la transizione all’elettrico e gli investimenti”.
A Pomigliano è giunto anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, che ha invitato “Elkann a prendere la situazione in mano insieme agli altri soci – la famiglia Peugeot e il governo francese – e a portarci un piano industriale”.
Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile settore mobilità e Ciro D’Alessio, coordinatore nazionale automotive per la Fiom Cgil, hanno sottolineato come sia “fondamentale non solo la presenza di Stellantis al tavolo previsto per il 10 dicembre prossimo, ma anche una concreta disponibilità a rivedere le scelte fatte e trovare soluzioni per dare continuità lavorativa al lavorativa di Trasnova che - hanno aggiunto- è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa imponendo a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia”.

Alessandro Martegani