I controlli non sembrano aver scoraggiato gli italiani che nel primo fine settimana della fase 2 hanno affollato parchi, centri storici e luoghi di villeggiatura.
Sul web e sui giornali abbondano immagini di folle a passeggio, ma, quel che è peggio, anche di persone che camminano o stazionano senza rispettare le distanze o senza mascherina.
Il caso del fine settima, dopo quello dei Navigli a Milano, è la riviera di Pescara, affollata da runner, ciclisti, gruppi di bambini che giocavano insieme, gruppi di adulti che si abbracciavano e parlavano senza rispettare le distanze. Il sindaco ha invitato i cittadini al “buon senso”, minacciando di irrigidire i provvedimenti di contenimento. Affollate, nonostante i controlli lungo le vie di uscita da Roma, anche le località di mare del Lazio, così come i parchi della Capitale.
Anche a Trieste il lungomare e il centro storico si sono riempiti di persone, e ieri c’è stata anche una manifestazione di commercianti in piazza Unità: gli organizzatori sono stati sanzionati e sono in corso indagini per identificare i partecipanti.
Continuano ad essere sorvegliate tutte le aree di ritrovo, come i Navigli a Milano, dopo gli assembramenti dei giorni scorsi. Controlli sono stati intensificati in tutto il paese, ma l’impressione è che la possibilità di svolgere attività motoria e di raggiungere il luogo designato anche con le automobili, renda in realtà difficile limitare gli assembramenti e gli spostamenti.
Le amministrazioni locali, che in alcuni casi continuano chiedere di accelerare la ripresa, e il governo, invitano al senso di responsabilità per non vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi, e il premier Giuseppe Conte, in un’intervista al Corriere della Sera, ha invitato ad avere pazienza: “Quest'estate – ha detto - potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città, e sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele. Attendiamo l'evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione”.
Conte ha anche ribadito la necessità di evitare fughe in avanti da parte delle amministrazioni locali: “Con le linee guida che ci permetteranno un controllo della curva epidemiologica, - ha spiegato - potremo permetterci anche differenziazioni geografiche”, ma “questo non significa procedere in ordine sparso e affidarci a iniziative avventate”. Per la riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri il 18 maggio anziché il 1° giugno, ha aggiunto, “potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni”.
Sul fronte economico Conte ha ammesso che “saranno mesi molto difficili: avremo una brusca caduta del Pil e le conseguenze economiche saranno molto dolorose”.

Alessandro Martegani

Foto: Reuters
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