In occasione del quindicesimo anniversario del bombardamento della sede dell'ONU a Baghdad, l'Unione europea rende omaggio all'impegno degli operatori umanitari, che rischiano la vita per prestare aiuti umanitari in tutto il mondo. Il rispetto assoluto del diritto internazionale, la sicurezza degli operatori umanitari e la loro possibilità di accedere senza restrizioni alle persone bisognose di aiuto costituiscono una delle principali preoccupazioni di Bruxelles. Nell'occasione, l'Alta rappresentante Federica Mogherini e Christos Stylianides, Commissario Ue per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, hanno ricordato i tantissimi civili che nei conflitti pagano spesso il prezzo più alto. I due hanno poi puntato il dito contro gli attentati e gli atti di violenza che prendono di mira gli operatori umanitari. "Salvare vite umane non dovrebbe costare la propria vita; negli ultimi due decenni quasi 4.400 operatori umanitari sono stati vittime di gravi attentati, oltre un terzo di essi ha perso la vita", hanno ricordato. Nel 2017 l'UE ha mobilitato oltre 2,43 miliardi di euro per operazioni di aiuto umanitario in più di 80 paesi in tutto il mondo. Una percentuale significativa di tali aiuti è stata destinata al sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto all'interno della Siria e ai rifugiati nei paesi e nelle regioni confinanti. L'UE ha inoltre continuato a sostenere le persone sfollate in seguito a conflitti di lunga durata, dall'Afghanistan alla Colombia e al Corno d'Africa, reagendo contemporaneamente a crisi emergenti quali lo sfollamento dei Rohingya.