Volano parole pesanti tra Turchia e Grecia, questa volta sullo status delle isole greche nel mar Egeo, situate a poche miglia dalle coste dell'Anatolia. Nei giorni scorsi il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha intimato ad Atene di demilitarizzare delle isole che, secondo la diplomazia turca, sarebbero state cedute in passato alla Grecia in cambio della garanzia che non ospitassero installazioni militari o truppe.
Per Atene, però, Ankara interpreta in modo arbitrario i trattati di pace di Losanna e di Parigi, con cui la questione venne allora regolata. Il governo ellenico ha ricordato che le isole in questione ospitano personale e infrastrutture militari da decenni, e che la Grecia ha il diritto di difendersi di fronte alla crescente aggressività turca nell'area.
Lo scontro si è trasferito anche sui social media, dove Erdoğan, in una serie di messaggi su Twitter in inglese e greco ha invitato Atene “ad essere prudente e rinunciare ad azioni di cui si potrebbe pentire, come già successo un secolo fa” con evidente riferimento alla guerra greco-turca combattuta e vinta dalla Turchia tra il 1919 e il 1922.
Il governo greco ha risposto sostenendo di voler rispondere con calma e determinazione alle “provocazioni turche”.
Per essendo oggi alleati all'interno dell'Alleanza atlantica, nei decenni scorsi Grecia e Turchia hanno rischiato più volte di scontrarsi militarmente, e negli ultimi anni hanno alzato i toni su questioni che vanno dallo sfruttamento dei giacimenti energetici nel Mediterraneo orientale alla questione migratoria.
Francesco Martino