Nella città di Severodonetsk sono ancora in corso violenti scontri tra le forze russe ed ucraine. Nella fabbrica chimica di Azot sarebbero nascosti ancora circa 500 civili, tra cui 40 bambini. "Con l'aiuto della vicepremier, Iryna Vereshchuk, stiamo cercando di trovare un accordo su un corridoio umanitario per l'evacuazione", ha detto il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Haidai.
Anche i portavoce dei separatisti filorussi hanno fatto sapere che sono in corso trattative sull'evacuazione dei civili dalla zona, affermano però che nella fabbrica si nascondono anche tra i 300 ed i 400 soldati ucraini; un’informazione più volte smentita da Haidai.
Il rappresentante militare dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin, ha intanto dichiarato che le forze ucraine non possono più abbandonare la città, dato che l'ultimo ponte che la collega con la vicina Lysychansk è stato distrutto. Basurin ha quindi fatto un appello agli ucraini di arrendersi.
Il capo della polizia ucraina, Igor Klimenko, ha riferito che più di 12.000 civili sono stati uccisi durante l'invasione russa. Ha poi avvertito che sono circa 1.200 i cadaveri non ancora identificati.
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha reso noto che sono più di 100.000 le persone ancora intrappolate nella città, senza acqua pulita, cibo, elettricità e farmaci. "Gli ospedali sono stati danneggiati, i medici sono stati uccisi", ha detto ancora il primo cittadino. Secondo le sue parole, i corpi di molte vittime giacciono ancora negli edifici bombardati.
E. P.