L'Iran ha reso noto che iniziera' ad arricchire l'uranio al 60 per cento in risposta all'incidente avvenuto al suo impianto nucleare di Natanz. La responsabilita' del blocco che ha danneggiato le centrifughe utilizzate per arricchire l'uranio e' stata attribuita da Teheran a Israele e le tensioni tra i 2 paesi si stanno nuovamente acuendo. Il Presidente iraniano Rowhani ha definito la decisione di arricchire l'uranio una risposta a Israele precisando che lo scopo di Tel Aviv era di far deragliare i colloqui in corso nella capitale austriaca Vienna. In Austria sono infatti riprese le discussioni sulle condizioni del rientro degli Stati Uniti nell'accordo nucleare del 2015, in cambio l'attivita' nucleare iraniana sarebbe limitata ad un arricchimento massimo dell'uranio al 3,67 per cento e sottoposta a ispezioni da parte dell'agenzia ONU per il nucleare senza preavviso. Secondo Rowhani l'inizio della procedura di arricchimento rafforzera' il peso dell'Iran ai colloqui. Dal canto suo il premier israeliano Netanyahu ha ribadito che il programma nucleare di Teheran e' un rischio per la sicurezza del suo paese, mentre Germania, Francia e Gran Bretagna hanno evidenziato che denunceranno ogni possibile atto di escalation da parte di ognuna delle parti in causa. Le tensioni pero' stanno crescendo e i media israeliani hanno riferito che una nave commerciale ha subito un attacco al largo della costa degli Emirati Arabi Uniti, nel Golfo Persico. I funzionari della sicurezza israeliana hanno accusato l'Iran di quanto accaduto precisando che il cargo israeliano e' stato colpito da alcuni razzi, che hanno danneggiato la nave senza pero' causare feriti o vittime. L'ufficio di Netanyahu e il ministero della difesa hanno rifiutato di commentare l'incidente.
Franco de Stefani