Gli Stati Uniti premono per l'embargo sul petrolio russo, ma l'Europa tentenna: per Germania e Italia in particolare, una misura del genere si trasformerebbe in un boomerang che colpirebbe le rispettive produzioni industriali. Le Borse mondiali, dominate da timori e preoccupazioni relative alla guerra in Ucraina, registrano un nuovo calo, l'euro continua a indebolirsi nei confronti del dollaro, mentre continua il rialzo delle quotazioni di gas e petrolio: stamane il gas ha toccato il massimo storico di 230 euro per megawattora, e con l'annuncio statunitense di un possibile embargo il prezzo del greggio ha ripreso a salire arrivando a superare i 140 dollari al barile, vicino al record assoluto di 147,50 dollari raggiunto nel 2008. E contemporaneamente continuano a crescere anche le quotazioni delle materie prime, in particolare il nichel e il palladio, ma anche oro, alluminio e rame. Una paventata messa al bando del petrolio, secondo un'analisi del Financial Times, colpirebbe il 5% delle forniture globali di greggio e il 10% dei prodotti raffinati. Ma anche se non si arrivasse a un embargo, le sanzioni già decise contro Mosca hanno determinato un fuggi-fuggi di imprese, investimenti e tecnologie che può comunque danneggiare le capacità di produzione russe. Elementi che si tradurranno in un ulteriore rincaro dei carburanti che verrà praticato dai gestori alle stazioni. In Slovenia, dove la scorsa settimana già sono stati registrati prezzi record dei carburanti, conseguenza soprattutto della guerra in Ucraina e del caro petrolio sui mercati mondiali, si prospettano con domani nuovi aumenti alla pompa. A causa dei prezzi record sui mercati mediterranei, il prezzo del diesel o gasolio da autotrazione dovrebbe raggiungere il valore di gran lunga più alto nella storia del Paese. Secondo le analisi di mercato, si dovranno pagare circa 1,65 euro, con un rincaro di oltre 15 centesimi al litro, fino a dieci euro per un pieno. La tendenza si farà sentire anche per le benzine. Secondo i calcoli attuali, il prezzo della benzina potrebbe avvicinarsi alla cifra record del 2012.

Delio Dessardo

Foto: BoBo
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