Tramite un comunicato, il Ministero degli Interni marocchino ha specificato che la scelta di accettare gli aiuti solo da questi quattro paesi si tratta di una decisione presa “in questa fase specifica” giustificandola con una “valutazione precisa dei bisogni e tenendo conto che la mancanza di coordinamento in tali situazioni potrebbe essere controproducente”. Non è stata esclusa la possibilità da parte del governo di chiedere aiuto ad altri Paesi nel caso fosse necessario, il ministero infatti ha continuato spiegando che “con l’avanzamento delle operazioni di intervento, la valutazione dei possibili bisogni potrebbe evolversi, il che consentirebbe di sfruttare le offerte di sostegno presentate da altri paesi amici”. Ciò che ha generato maggiormente le polemiche è il caso della Francia, visto il rapporto stretto con il Marocco, a livello politico, diplomatico e storico. A riguardo il presidente Macron ha da subito espresso la disponibilità del suo Paese a collaborare. Il leader ha ricordato che milioni di cittadini francesi hanno origini marocchine e familiari nelle regioni colpite dal sisma, per questo ha dichiarato che questa tragedia “tocca nel profondo il popolo francese” e che “le autorità marocchine sanno esattamente cosa può essere inviato, la natura degli aiuti e i tempi” per questo quando e se lo riterranno necessario, Parigi sarà pronta a inviare i soccorsi.
In ogni caso, sono tanti i Paesi che hanno offerto solidarietà al Marocco: l’Algeria ha proposto un piano urgente per fornire aiuti, l’Italia, tramite il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è detta pronta ad inviare aiuti e squadre di sanitari, offerta arrivata anche dagli Stati Uniti. Il re del Marocco ha ringraziato i Paesi amici che hanno espresso solidarietà al popolo marocchino e ha invitato le autorità e i cittadini a pregare in tutte le moschee del Regno, per il numero elevato di persone che hanno perso la vita durante il terremoto.
B.Ž.