L'esecutivo ieri ha nuovamente chiesto al Fides di fermare le attività di sciopero e di riprendere le trattative. Il motivo principale che ha portato allo sciopero di medici e dentisti in Slovenia, annunciato lo scorso dicembre, è proprio il mancato rispetto da parte del governo degli impegni presi nei precedenti accordi con i sindacati del settore sanitario. Si tratta di un ritardo nella creazione di particolari categorie salariali per medici e dentisti all'interno del sistema salariale del settore pubblico, che regolerebbero le specifiche del lavoro di medici, infermieri e altri impiegati del settore. Anche la scala retributiva dovrebbe essere adeguata alla complessità del lavoro del settore. Il Sindacato dei medici e dei dentisti chiede inoltre l'eliminazione delle disparità salariali che si formeranno dopo l'intervento sul sistema salariale, quando gli stipendi aumenteranno per i giovani medici, ma non tanto per quelli più anziani.
"In realtà non desideriamo scioperare, si tratta di un rimedio estremo", ha detto Ana Lina Vodušek, membro del comitato di sciopero del Sindacato. "Riteniamo che il governo sia responsabile dello sciopero", ha aggiunto, per non aver rispettato gli impegni già confermati nei precedenti accordi. Inoltre, ha accusato l'esecutivo di Lubiana di eludere le proprie responsabilità durante i negoziati con il Fides, a scapito dei pazienti. Secondo le sue parole, la proposta del governo non soddisfa la richiesta principale dello sciopero, ovvero l'istituzione di un sistema sanitario per tutti i cittadini.
Durante lo sciopero, comunque, nel sistema sanitario pubblico verranno garantiti i servizi sanitari urgenti, che nel caso non venissero svolti porterebbero a gravi conseguenze per la salute o alla morte dei pazienti. Per le donne in stato di gravidanza, i bambini e gli anziani verranno effettuati anche servizi non urgenti. Per la maggior parte degli altri servizi invece sarà in vigore il regime festivo.
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