Il parlamento ha approvato alcune nuove misure in sostegno all'economia colpita dall'emergenza coronavirus ed ha inserito alcune nuove categorie tra i beneficiari degli aiuti sociali alla popolazione.
Approvata in serata con 54 voti a favore e uno contrario, astenuta gran parte dell'opposizione, la legge con la quale lo stato si impegna a garantire per i prestiti che le banche concederanno alle imprese per rilanciare l’attività economica nelle condizioni di emergenza. 80 per cento di garanzia per l'imprenditoria piccola e media, 70 per le aziende più grandi. In tutto due miliardi di euro, se ve ne sarà bisogno la cifra potrà aumentare, come ha spiegato il ministro delle finanze Šircelj, tutto questo per far fronte agli oneri con scadenza non superiore ai cinque anni, e la ditta non deve essere in rosso. In aula anche il premier Janša intervenuto nella mattinata: “A breve termine due miliardi saranno sufficienti, poi nessuno lo sa, dipenderà dalle conseguenze e dalla durata dell'epidemia” - ha detto. L'opposizione si aspettava condizioni meno rigorose per le imprese bisognose e un tetto più elevato dei prestiti che il provvedimento limita al 10 per cento delle entrate realizzate nel 2019. Intanto verranno aiutati anche i comuni che retroattivamente dal 1° gennaio si vedranno aumentare del 6 per cento la quota mensile che ricevono dallo stato in proporzione al numero di abitanti. Il parlamento ha successivamente emendato il primo pacchetto anti-coronavirus estendendo a 190-mila nuovi beneficiari il diritto a varie forme di aiuti sociali destinati alle categorie più vulnerabili. In tutto si sale a 3, 1 miliardi di euro che lasciano comunque scontenta l'opposizione che si è vista bocciare uno dopo l'altro tutti gli emendamenti, puntualmente con l'identico numero di voti contrari, 46, e alla fine la miniriforma della legge entrata in vigore l'11 aprile è passata con 52 voti a favore e sette contrari, gli altri erano astenuti. Contestata tra l'altro la forma di versamento una tantum, adottata in alcuni casi, ad esempio per gli studenti, ma non riceveranno niente i giovani che studiano oltreconfine. Inoltre, per favorire gli investimenti vengono agevolate le procedure per la licenza edilizia, riducendo come osserva l'opposizione - gli standard ecologici.
Boris Mitar