Foto: BoBo
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I presenti hanno evidenziato quanto sia essenziale il senso di sicurezza percepito dagli studenti, che dipende anche dalla preparazione del personale, dalla conoscenza dei protocolli e dalla qualità dei rapporti interpersonali all'interno delle scuole. Il dicastero, ha spiegato il Ministro dell'Istruzione Vinko Logaj, sta affrontando il tema della sicurezza in modo sistematico, attraverso una proposta di modifica della legge sulla scuola primaria. Questa prevede, tra le altre misure, la regolamentazione delle perquisizioni degli oggetti personali e dell'uso dei dispositivi elettronici, nonché la riduzione degli oneri amministrativi, per consentire una maggiore autonomia ai singoli istituti. Secondo il ministro, la scuola riflette una realtà sociale più ampia e non può da sola farsi carico della lotta alla violenza. Per affrontare queste problematiche è necessario un approccio integrato, che coinvolga famiglie, comunità locali, servizi sociali, forze dell'ordine, media e altri attori sociali. A questo proposito, Logaj ha ricordato il protocollo firmato lo scorso anno con il Ministero dell'Interno per il coordinamento in caso di minacce nelle scuole, cui ha aderito anche il Ministero dell'Istruzione Superiore, guidato da Igor Papič.

Quest'ultimo ha sottolineato l'importanza della prevenzione e della creazione di condizioni adeguate a garantire la sicurezza anche nelle università, obiettivo che si intende raggiungere con la nuova legge sull'istruzione superiore, recentemente approvata dal governo. Il ministro dell'Interno Boštjan Poklukar si è invece soffermato sulla situazione in Slovenia, definendola stabile, nonostante gli episodi di violenza emersi di recente. Per affrontare questa nuova sfida alla sicurezza, la polizia ha già aggiornato i protocolli esistenti e sta formando il personale scolastico, ha spiegato, sottolineando come siano stati realizzati materiali didattici, tra cui video formativi, per istruire insegnanti e dirigenti scolastici sulle misure da adottare in caso di pericolo

M.N.