Foto: Televizija Slovenija, fermo immagine
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Era palpabile la soddisfazione del ministro della Pubblica amministrazione per l'introduzione della riforma salariale, anche se allo stesso tempo era molto netta la consapevolezza che una riforma attesa per 15 anni, che introduce un nuovo sistema salariale armonizzato per tutti i dipendenti pubblici, avrà bisogno di una messa a punto da supervisionare con cura. E la questione non è solo politica, ma più che altro tecnica, come hanno spiegato i direttori delle aree di competenza a telecamere e microfoni spenti, perché alcune categorie di dipendenti pubblici hanno firmato accordi separati, altre avevano ottenuto aumenti in precedenza, e il tutto deve ora essere armonizzato. Un altro punto potenzialmente delicato riguarda gli adeguamenti salariali, che nei prossimi tre anni saranno rivisti al rialzo per circa 400 euro lordi. Come è inevitabile che sia, il passaggio sarà graduale e scaglionato. In pratica, le fasce più alte vedranno le buste paga crescere in maniera più lenta rispetto a quelle più basse, in modo da assicurare innanzitutto che lo stipendio base sia più elevato. Come ha spiegato Props, la supervisione della realizzazione di questa riforma sarà affidata a un gruppo di lavoro del ministero, in coordinamento con i rappresentanti sindacali che hanno partecipato alle trattative, in modo da mantenere la concertazione su una riforma che il governo Golob ha fortemente voluto in nome di un sistema salariale più equo, trasparente e competitivo nel settore pubblico, anche per garantire un ammodernamento generale e maggiore attrattività per il fisiologico ricambio generazionale.

Valerio Fabbri

Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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