Il governatore della Banca di Slovenia, Boštjan Vasle, con la governatrice della Banca centrale Europea, Christine Lagarde. Foto: BoBo
Il governatore della Banca di Slovenia, Boštjan Vasle, con la governatrice della Banca centrale Europea, Christine Lagarde. Foto: BoBo

Intorno alla nomina del prossimo numero 1 della Banca di Slovenia si gioca un'altra partita di sottili equilibri tra le varie forze politiche e istituzionali. Da un lato la presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, che ha avviato la selezione a luglio scorso, con la richiesta di candidature formali entro il 23 settembre. Dall'altra il parlamento, che dovrà esprimersi sul nome indicato da Pirc Musar.
Sono state 7 i curricula arrivati sul tavolo della presidente, ma i nomi non sono stati resi noti. Vasle ha rivelato pubblicamente il suo interesse per un secondo mandato, forse perché, secondo i beninformati, la sua candidatura è già bruciata. Anche il premier, Robert Golob, è uscito allo scoperto esprimendo l'auspicio di vedere per la prima volta una donna alla guida del principale istituto bancario. E secondo diverse fonti non ufficiali l'unica donna candidata è Saša Jazbec, attualmente segretaria di Stato al ministero delle Finanze, dopo un'esperienza ultra-decennale proprio alla banca centrale. Jazbec è sponsorizzata da un'eminenza grigia come Dušan Mramor, ex ministro delle finanze nei governi di Anton Rop, anche lui fra i 7 in corsa, e Miro Cerar, e ora membro del consiglio strategico per le questioni macroeconomiche nel gabinetto del premier.
Spetterà a Pirc Musar proporre alla Camera di Stato, entro il 22 ottobre e dopo un consulto con i gruppi parlamentari, il nome del prossimo governatore che, a scrutinio segreto, dovrà ottenere almeno 46 voti.

Valerio Fabbri