A un problema complesso devono corrispondere soluzioni articolate, non bastano più decisioni occasionali per tamponare qualche episodio clamoroso, senza affrontare il problema nel suo complesso. Poggia su queste basi l’iniziativa promossa da Emilija Stojmenova Duh, responsabile del dicastero per la Trasformazione Digitale, che ha deciso di lanciare per questo mese una campagna informativa ed educativa contro l’odio online e per l’inclusione di tutti. Partendo dall’analisi di quanto accade ogni giorno, e riprendendo anche alcuni spunti del tavolo per il contrasto ai discorsi d’odio che agli inizi del governo era in capo al gabinetto del premier, la ministra punta con decisione sulla sensibilizzazione dei più giovani, anche per intavolare una contro-narrazione che contribuisca a promuovere comportamenti positivi e costruttivi. Perché è grazie all’educazione, al dialogo e all’ascolto che si può e si deve migliorare il clima dell’odio online, ha affermato Stojmenova Duh. Che ha voluto anche sottolineare il lavoro fondamentale delle scuole, tramite attività educative e formazione professionale per favorire una rete dove tutti possano esprimere le proprie opinioni senza subire abusi. Ed è per questo che il coinvolgimento del ministero dell’Istruzione diventa fondamentale, per entrare in modo capillare negli istituti scolastici dove si formano i cittadini di domani. Ma risultati concreti non sono raggiungibili senza l’applicazione di strumenti e dispositivi legali adeguati, motivo per cui nasce il coinvolgimento del ministero della Giustizia, il cui ruolo è quello di creare un quadro normativo adeguato per adottare e introdurre nuovi comportamenti.
Valerio Fabbri