"C'è ancora molto tempo fino a martedì mattina", ha detto il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer. Confermando quindi il famoso aforisma, attribuito ad Harold Wilson, secondo cui una settimana in politica è un tempo davvero lungo. Mamer ha aggiunto che anche 24 ore sono un sacco di tempo in politica, soprattutto quando si tratta di procedure istituzionali, come quella che al momento tiene ferma al palo l'ufficialità sul nome di Marta Kos. Con questa affermazione, che di fatto conferma quanto già noto, Bruxelles dà quindi una spallata alle liturgie politiche lubianesi e prova a stanare Robert Golob, messo all'angolo dall'ostruzionismo dell'opposizione. Affinché il nome di Kos diventi ufficiale, infatti, deve essere vidimato dalla commissione parlamentare competente, presieduta dal Partito democratico sloveno. Mentre nel caso di Vesel si era astenuta, per non votare contro un candidato ritenuto comunque competente, ora l'opposizione tutta è sulle barricate e presenta al premier il conto politico del suo agire in solitario, senza risparmiare peraltro colpi mediatici. In merito, è stata molto sgradevole la polemica tra l'eurodeputata Romana Tomc e Kos, peraltro ex colleghe alla Camera di Commercio. La fedelissima di Janša ha detto che Kos è inadeguata a rappresentare la Slovenia a Bruxelles per il suo presunto passato di collaborazione con i servizi segreti jugoslavi (Udba). Tomc ha poi sottolineato l'esperienza diplomatica a Berna conclusa con accuse di mobbing, e la decisione di avere la residenza in Svizzera, quindi al di fuori dell'Unione europea.
Il tempo stringe e al più tardi entro il 24 settembre l'opposizione dovrà convocare la commissione parlamentare competente, dove comunque la maggioranza non è in dubbio e il parere non è vincolante. Ma, come recita il detto, una settimana è un tempo molto lungo in politica.
Valerio Fabbri