Il protocollo messo a punto dal gruppo di lavoro non è stato ancora confermato, in quanto si attende prima un riscontro da parte dei dirigenti delle strutture sanitarie. Il documento sarà quindi integrato tenendo conto delle osservazioni che verranno mosse. Lunedì scorso Valentina Prevolnik Rupel aveva detto che le soluzioni, per essere efficienti, verranno garantite anche dalla tecnologia dell'informazione, per l'archiviazione, la trasmissione e l'elaborazione di dati e informazioni attraverso l'uso di reti, in grado di svolgere un enorme lavoro e di alleggerire in questo modo i compiti a carico del personale sanitario, inclusi i medici di famiglia, ma allo stesso tempo il protocollo comporterà maggiori obblighi per i pazienti. Questi dovranno quindi assumersi più responsabilità, attenendosi scrupolosamente alle date di appuntamento stabilite per le visite specialistiche. Dai primi risultati di una verifica effettuata in dieci comparti della sanità predisposta dal Ministero della Salute, è emerso che il 20 percento dei pazienti non ha rispettato la data stabilita per la visita. Il ministero propone che in futuro allo stesso paziente possa venir rilasciata soltanto una impegnativa per la stessa prestazione sanitaria; tre giorni prima dell'appuntamento riceverebbe un avviso di sollecitazione, secondo le linee guida della politica sanitaria per il prossimo biennio. Inoltre, il paziente in questione dovrà confermare o disdire in tempo utile l'appuntamento presso l'ospedale o il centro medico di riferimento. Se non lo farà entro due giorni dalla visita stabilita l'appuntamento verrà automaticamente disdetto e messo a disposizione di altri interessati. Se successivamente il paziente in questione ne vorrà uno nuovo dovrà presentare una giustificazione al servizio sanitario al quale era stato indirizzato.
Delio Dessardo