Crescita del Prodotto interno lordo dell'1,6 percento lo scorso anno in Slovenia. Secondo le prime stime dell'ufficio centrale di statistica hanno contribuito maggiormente gli investimenti e i consumi delle famiglie, un freno è stato invece rappresentato dal calo delle riserve. Le esportazioni sono diminuite del 2 percento, le importazioni del 5,1. Il surplus nell'interscambio con l'estero ha contribuito con il 2,8 percento all'aumento del PIL. Particolarmente positivo l'ultimo trimestre del 2023, con una crescita del 2,2 percento, nei primi tre la media è stata dell'1,3. Soddisfatto il Ministro dell'Economia, Matjaž Han, soprattutto per la crescita registrata negli ultimi tre mesi. Era nelle attese ed è stata utile per la messa a punto della doppia finanziaria; Han è convinto che attraverso le risorse interne e i fondi europei sarà possibile realizzare tutti i progetti in cantiere. L'Ufficio per le analisi macroeconomiche e lo sviluppo rileva che i dati sulla crescita del PIL corrispondono alle previsioni di autunno. Sostenuto in particolare l'incremento degli investimenti e delle attività nell'industria dell'edilizia, d'altra parte c’è stata una contrazione nell'export, superiore alle previsioni di autunno. Le cause vengono individuate principalmente nella perdurante incertezza sui mercati internazionali, nelle difficoltà dei partner commerciali stranieri e nella minore competitività degli esportatori sloveni a causa delle pressioni derivanti dall'aumento dei costi di produzione, come evidenziato dalla direttrice dell'Umar, Maja Bednaš. Siamo comunque entrati nel 2024 con maggiore ottimismo rispetto allo scorso anno, anche se restano determinate incognite. Da segnalare infine che nel 2023 la Slovenia ha registrato un incremento del PIL maggiore rispetto alla media dell'Eurozona e dell'intera Unione Europea, fermatasi allo 0,5 percento.
Delio Dessardo