Il coronavirus Covid 19 compare a Wuhan in Cina a dicembre pochi giorni dopo si ha notizia della prima vittima nel Paese ed il 13 gennaio 2020 il primo decesso fuori dai confini, in Thailandia. Il 30 gennaio l'Oms dichiara l'emergenza globale. La Slovenia si scopre vulnerabile a metà febbraio quando sei connazionali a bordo del transatlantico Diamond Princess, restano bloccati nella baia di Yokohama a causa dell'emergenza coronavirus. La crociera diventata incubo, dei 3700 passeggeri a bordo più di 600 viaggiatori alla fine risultano positivi al test, si registrano pure dei decessi. Due sloveni risultano positivi e trascorrono una decina di giorni in un ospedale nipponico, prima di poter rimpatriare. Due, invece, fanno ritorno con un volo dell'aeronautica militare italiana, altri due con un volo commerciale, e dopo un periodo di quarantena domiciliare tornano alla vita normale. Intanto il virus varca sempre più confini e colpisce Nazioni sempre più vicine alla Slovenia fino a lambirne le frontiere. Il 21 febbraio, infatti, si registra il primo contagio in Italia da Coronavirus. Avviene in Lombardia, nel paese di Codogno. Successivamente si riscontrano altri casi in Veneto, quindi in Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia e quasi contemporaneamente in Austria e in Croazia. Nel frattempo, il Governo uscente, il Ministero della salute e tutti gli organi predisposti intraprendono le misure necessarie per gestire e contenere la diffusione del contagio, sino ad arrivare a mercoledì 3 marzo, quando a Lubiana, al centro clinico della capitale, viene ricoverato un 60-enne, prima vittima del Covid 19 in Slovenia.
Corrado Cimador