Poco più di 1.6 miliardi di euro di aiuti per il mantenimento dei posti di lavoro da marzo dell'anno scorso alla fine di maggio di quest'anno sono stati investiti dallo stato sloveno per sovvenzionare l’aspettativa per i lavoratori delle aziende del paese, entrate in crisi per il fermo parziale dell’economia mondiale. A questi si devono aggiungere altri 547 milioni di euro di sovvenzioni rivolte sempre a questi lavoratori oltre a124 milioni di contributi previdenziali.
Un provvedimento importante che da domani non sarà più in vigore; come verranno riviste le sovvenzioni a lavoratori che hanno svolto la loro attività a tempo parziale, per il sostegno dei quali dal primo giugno dello scorso anno a ora il governo ha impiegato 56 milioni di euro. Da domani questa integrazione sarà fornita solo ai lavoratori che non sono in grado di svolgere la propria attività a causa della quarantena obbligatoria e non hanno la possibilità di organizzarlo da casa. Lo stesso varrà per i dipendenti che non sono in grado di lavorare a causa di forza maggiore, ad esempio, per assistere figli minori.
Vengono meno anche le forme di assistenza straordinaria attraverso l’elargizione di un reddito di base per i lavoratori autonomi, gli agricoltori e i religiosi per i quali sono stati investiti 363 milioni di euro. Un totale di 228 milioni di euro, inoltre, è stato erogato da ottobre dello scorso anno a fine maggio sotto forma di rimborso parziale delle spese fisse scoperte. Resterà, comunque, la possibilità di presentare domanda di dilazione di pagamento o pagamento rateale degli oneri fiscali ai sensi delle leggi anti-Nuovo Coronavirus.
Barbara Costamagna