Il comandante della protezione civile Srečko Šestan ha disattivato il piano emergenziale attivato il 13 marzo scorso all'indomani della proclamazione dello stato di epidemia in Slovenia. Di conseguenza, la protezione civile termina tutte le attività riguardanti l'epidemia di coronavirus. Šestan si è congratulato con tutto il personale che in quasi due mesi e mezzo si è profuso nell'attuazione delle misure adottate per prevenire e impedire la diffusione del virus. Sono grato – ha detto – il comandante della protezione civile, a tutte le ragazze e i ragazzi per il lavoro svolto. Nel corso di questi 75 giorni non ci sono stati problemi ai quali non abbiano saputo dare risposta. Siamo comunque sempre pronti a intervenire qualora fosse necessario. Šestan ha posto l’accento sul fatto che la crisi determinata dal coronavirus è stata per la protezione civile un evento del tutto particolare al quale nessuno era preparato. ”Siamo addestrati, i nostri piani e le nostre procedure d intervento sono approntati per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio, ma ciò che è successo con il coronavirus non ha davvero precedenti. Abbiamo imparato in fretta sul campo perché non avevamo alcun tipo di esperienza in materia. In ogni modo, ritengo abbiamo affrontato la situazione con la determinazione e la volontà che ci contraddistingue. Certamente ora possiamo affermare di conoscere meglio tutta la serie di problematiche che un fenomeno come l'epidemia di Covid 19 è in grado di scatenare, e mi auguro solo non si ripeta – ha detto il comandante Šestan. Non disponiamo ancora di un'analisi dettagliata delle ore di lavoro svolto, questa francamente era per noi l'ultima delle preoccupazioni. I dati, comunque, saranno noti nelle prossime settimane dalla direzione generale. "Secondo i nostri dati, piuttosto approssimativi, giornalmente sul campo abbiamo avuto 3000 persone; qualcuno in più durante la settimana qualcuno in meno nei weekend ma se moltiplichiamo il numero del personale per due mesi e mezzo di crisi, posso affermare che sono stati svolti più di 200 mila giorni lavorativi. Alcuni hanno anche lavorato più di 12 ore al giorno " - ha precisato il capo della protezione civile Srečko Šestan.
Il governo, nel terzo pacchetto di leggi anti coronavirus, ha inserito un'aggiunta al salario del personale della protezione civile per le condizioni di emergenza, un importo di 30 euro per ogni giorno di servizio prestato.
Corrado Cimador