Il governatore Boštjan Vasle, nell'introdurre i lavori, ai quali hanno partecipato diversi governatori delle banche centrali nazionali dell'Eurozona, ha ricordato che la moneta e i sistemi di pagamento sono digitali da decenni sottoforma di soluzioni in ambito commerciale. Anche se la maggior parte delle persone paga ancora in contanti, le abitudini stanno cambiando e la quota dei pagamenti con carta è in aumento. La possibile introduzione dell'euro digitale è ancora lontana, ma se il progetto verrà realizzato, sarà un'integrazione del contante e non un suo sostituto. Vasle è convinto che in questo modo la moneta comune europea sarà adattata all'era digitale. Allo stesso tempo, secondo la sua valutazione, aumenterà la concorrenza sul mercato dei pagamenti, ridurrà i costi, rafforzerà la sovranità monetaria dell'area dell'euro e manterrà l'efficacia della politica monetaria. Si tratta di una necessità, non solo di un'opportunità, ritiene Vasle, il quale sottolinea che molte banche centrali in tutto il mondo, sarebbero già 130, stanno pensando a proprie valute digitali; pertanto, anche l'Eurozona deve essere preparata a questo scenario. L'evento di Lubiana è giunto poche settimane dopo che la Banca Centrale Europea è passata dalla fase di ricerca sull'introduzione dell'euro digitale a quella preparatoria, che durerà almeno fino al 2025. Ciò però non significa ancora che l'euro digitale verrà effettivamente introdotto. Tutto dipenderà dall'adozione delle basi legislative; il processo è stato avviato quest'anno dalla Commissione europea. Tra le condizioni che devono essere soddisfatte per la sua effettiva introduzione, ha ricordato Simon Anko, della Banca di Slovenia, è che abbia lo status di corso legale come mezzo di pagamento e che possa venir utilizzato da tutti senza restrizioni, dovrà inoltre garantire la totale riservatezza dei dati personali. Per i consumatori, l'euro digitale è inteso come un'ulteriore opzione di pagamento, accessibile in tutta l'Unione Europea e in ogni momento.
Delio Dessardo