Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha rivelato che gran parte dell'accordo per assicurare un cessate il fuoco a Gaza è già stato definito. “Il 90% dell'intesa è stato raggiunto, ma rimangono alcune questioni critiche da risolvere”, ha affermato. Il cosiddetto corridoio di Filadelfia, che ha un'importanza cruciale per il controllo dei movimenti e dei rifornimenti tra Gaza e Egitto, rappresenta uno dei punti principali di divergenza tra le parti in conflitto, ha spiegato Blinken che ha invitato Hamas e Israele a colmare le lacune nell'intesa. Inoltre, ha fatto sapere che nei prossimi giorni ci sarà uno scambio di opinioni con Israele per trovare soluzioni alle questioni rimaste in sospeso, mentre Egitto e Qatar faranno altrettanto con Hamas. Blinken ha ribadito la necessità di una risposta positiva da entrambe le parti per poter superare i nodi ancora aperti e arrivare a una tregua stabile. Il Segretario di Stato ha espresso ottimismo circa la possibilità di raggiungere un'intesa nei prossimi giorni, auspicando che Israele e Hamas possano rispondere favorevolmente ai suggerimenti avanzati dai mediatori. La comunità internazionale osserva con attenzione l'evolversi della situazione, sperando che l'accordo di cessate il fuoco possa porre fine alle violenze che hanno colpito la Striscia di Gaza e la regione circostante. In Israele proseguono intanto le proteste contro l'operato del premier Benyamin Netanyahu. Ieri migliaia di persone si sono radunate davanti al quartier generale della Difesa a Tel Aviv, chiedendo a gran voce un accordo con Hamas e la liberazione degli ostaggi. Un accordo che pare invece ancora lontano secondo Netanyahu che in una recente intervista ha gelato le speranze dell'amministrazione Biden, affermando che è inesatto dire che una svolta sia vicina
M.N.
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