
L'ondata di freddo ha provocato un impatto negativo sulla produzione agricola, manifestandosi in perdite di entità variabile a seconda della posizione geografica delle coltivazioni. Le ripercussioni si sono estese dalle aree collinari del Collio fino alle zone costiere, includendo la Valle del Vipacco e il Carso, dimostrando la vasta portata del fenomeno meteorologico avverso. Secondo quanto dichiarato da Vasja Juretič, responsabile del dipartimento del servizio pubblico di consulenza agricola presso l'Istituto di Agricoltura e Silvicoltura di Nova Gorica, i primi segnali di danneggiamento sono già evidenti, tuttavia, una valutazione definitiva sarà possibile solo nelle prossime settimane. Per quanto riguarda i potenziali danni alle coltivazioni di viti, al momento non sono disponibili dati esaustivi. Si segnala, tuttavia, che le piantagioni di cachi hanno subito danni di minore entità, così come gli asparagi coltivati, che si trovavano in fase di pre-germogliazione o immediatamente al di sotto della superficie del suolo. Le repentine diminuzioni di temperatura hanno altresì determinato uno shock termico per le colture orticole già trapiantate nelle serre delle nostre zone. "Ci riferiamo, in particolare, a coltivazioni di cetrioli, pomodori, zucchine e peperoni, già trapiantate in ambienti protetti", ha precisato ancora Juretič. Le temperature hanno iniziato a subire un abbassamento già nella notte di martedì, raggiungendo il loro minimo critico nella notte di mercoledì, quando si sono mantenute "praticamente per otto ore" al di sotto dello zero, ha evidenziato ancora il responsabile, aggiungendo che a breve verranno presentate stime più accurate. Le gelate, come riportato da TV Slovenia, hanno interessato anche gli alberi in fiore situati nel territorio del Posavje, area di considerevole importanza per la produzione di albicocche, con una quota corrispondente a circa un terzo del totale. Si prevede, perciò, che il raccolto annuale sarà compromesso.
Alessia Mitar