Giusto il tempo di rientrare dalle vacanze e la coalizione di governo è già chiamata a un ritmo sostenuto per attuare le riforme strutturali chiave promesse. Intanto l’esecutivo si è messo in moto con una prima riunione interlocutoria, nella quale ha adottato una serie di emendamenti per agevolare la ricostruzione delle aree colpite dalle alluvioni un anno fa. Fra le soluzioni votate in prima lettura modifiche alle procedure di pianificazione del territorio e l’estensione al 31 dicembre 2026 della validità del regime di garanzia per i mutui accesi per ristrutturazione e sostituzione casa, riducendo l'obbligo di credito annuale dei mutuatari. Nella seduta è stato approvato anche il progetto di legge sull'attuazione del regolamento europeo sui mercati delle criptovalute. Stesso discorso anche per il progetto di legge sulla lotta alla diffusione di contenuti terroristici online, impostato sulle linee guida di Bruxelles. Ma a incombere su lavoro dell’esecutivo sono le questioni politiche, come emerso anche da alcune dichiarazioni di ministri raccolte prima dell’inizio dei lavori. Dalla posizione traballante della ministra per la Trasformazione digitale, Emilija Stojmenova Duh, alla poltrona vacante della Difesa, lasciata libera da Šarec volato a Bruxells; dalla questione rom alla riforma sanitaria, sulla quale pesa anche una trattativa con il sindacato di categoria in sciopero da gennaio, i fronti politici per la squadra di Robert Golob sono molti e sempre più stringenti. Intanto che si è di nuovo rimessa in moto la macchina dell'esecutivo, l'appuntamento è per il vertice di coalizione in programma a inizio settembre.
Valerio Fabbri