Si è respirata molta Italia ieri sera sulle rive della Ljubljanica, nella sala principale del polo culturale Cukrarna, l'ex fabbrica-raffineria dello zucchero che in breve tempo si è affermata come importante centro espositivo e artistico della capitale. Alla presenza di numerosi esponenti dell'esecutivo sloveno e di buona parte del corpo diplomatico internazionale di base a Lubiana, c'è stato anche molto Made in Italy, sia nell'offerta eno-gastronomica che nella musica che ha accompagnato la serata, culminata nella sfilata di moda che ha preceduto la parte informale del ricevimento.
L'Ambasciatore d'Italia, Carlo Campanile, ha voluto salutare il pubblico con un discorso istituzionale nel quale ha ricordato le vittime dell'alluvione in Emilia-Romagna, rivolgendo anche un invito a sostenerne il turismo durante la stagione esitva, ed espresso solidarietà al collega ucraino presente in sala. Campanile si è poi congratulato con la Slovenia per l'ottenimento del seggio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite come membro non permanente, e ai nostri microfoni ha descritto così i rapporti tra Roma e Lubiana: "i rapporti bilaterali sono ormai consolidati, anzi c'è la volontà di intensificare questi rapporti anche tramite visite di alto profilo come la visita della presidente, Nataša Pirc Musar, il 19 maggio scorso preceduta da quella del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e da quella del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che è andato a Gorizia e a Nova Gorica a incontrare il team impegnato nella realizzazione del progetto di capitale europea della cultura GO2025!"
Prima di chiudere l'Ambasciatore ha voluto anche rivolgere una nota personale, annunciando che questa è stata per lui l'ultima festa della Repubblica celebrata a Lubiana, poiché il suo mandato terminerà il prossimo gennaio.
Valerio Fabbri