Saranno sicuramente le elezioni europee a rappresentare un importante banco di prova per gli SD. Il neoeletto presidente Matjaž Han, il quale ha ottenuto la maggioranza dei voti al congresso della formazione politica dopo un secondo turno di votazioni sull'eurodeputato Milan Brglez, avrà il compito di conciliare le posizioni prima dell’importante banco di prova delle elezioni europee. La vittoria di misura sul controcandidato, con dieci voti di scarto, ha messo in evidenza le due anime del partito una “pragmatica” in grado di tessere le alleanze in base agli interessi comuni e una dallo spirito più “socialdemocratico” alla ricerca di una nuova identità. Le elezioni europee, dove gli Sd hanno individuato Matjaž Nemec come portatore della lista, mettono alle strette la dirigenza di partito che dovrà comporre la lista con molta cautela per soddisfare tutte le correnti. E intanto fa scalpore la decisone presa dal segretario di partito Uroš Jauševec di dimettersi e abbandonare il partito; intervenuto sui social ha parlato di irregolarità che sarebbero state commesse durante il Congresso “dopo 34 anni abbandono il partito perché è stato preso in ostaggio dal primitivismo, la più totale incapacità e incoerenza” è stato duro Jauševec aggiungendo che non potrà mai perdonarsi il fatto di aver assistito alla fine del partito. Effettivamente al congresso c'è stato un lungo conteggio dei voti e complicazioni con le schede, il congresso è stato pure sospeso dopo 15 ore a causa dell'insufficiente presenza dei membri. Pertanto, non sono ancora stati nominati due membri del comitato di vigilanza e sette membri dell'ufficio di presidenza del partito. E sempre con l’avvicinarsi delle elezioni europee di giugno a fare discutere è la decisione presa dal Movimento libertà del premier Robert Golob di candidare l’ex Presidente della Conte dei conti Tomaž Vesel alla carica di Commissario. Una scelta azzardata che secondo il diplomatico Rado Genorio, intervenuto sul Delo, “non è solamente il nome a fare scalpore, ma la fretta con la quale si è deciso di presentare il nominativo, una decisone che non è stata concertata con i partner della coalizione, i quali potrebbero presentare un altro nominativo” ha detto Genorio. Secondo l’inviato del Delo a Bruxelles, Peter Žerjavič la decisone suscita scalpare perché nei restanti paesi Ue l’argomento non è stato ancora trattato e va invece interpretato in base alle dinamiche di politica interna.
Dionizij Botter