"Ho parlato ieri con il presidente del governo Janez Janša e oggi con il ministro dell'interno Aleš Hojs e tutti e due hanno detto che tenteranno di far tutto il possibile per aggiungere tra le eccezioni previste nell'ultimo decreto relativo all'entrata in Slovenia anche i transfrontalieri", ci racconta il deputato al seggio specifico Felice Žiža, che dopo essere venuto al corrente delle proteste mosse ieri da alcuni transfrontalieri contro le nuove regole di entrata nel paese ha deciso di intervenire per vedere di trovare una soluzione.
"In realtà si tratta di una cosa difficile da fare", ammette Žiža, "visto che il consiglio europeo aveva deciso che dal primo luglio i transiti in tutti i paesi dell'Unione dovrebbero avvenire sempre di più e in maniera esclusiva con il passaporto digitale verde".
Il premier e il ministro a detta del deputato, però, si sarebbero resi disponibili a venire incontro a questa categoria per le prossime settimane (ossi afino al 15 agosto quando scadrà il decreto) concedendo la possibilità ai lavoratori transfrontalieri di sconfinare temporaneamente senza vaccino e senza tampone, ma solamente sul percorso che li porta da casa fino al posto di lavoro.
"Il governo, però, non può decidere da solo" spiega Žiža e perciò la richiesta verrà inoltrata al comitato tecnico- scientifico che tra lunedì e martedì valuterà la proposta; e poi alla prima seduta del governo che si terrà la la prossima settimana si prenderà una decisione in merito.
"Solo allora vedremo se ci sarà un ulteriore deroga per i lavoratori transfrontalieri", conclude il deputato, dicendo di augurarsi che la cosa vada in porto, anche se ci tiene a ribadire l'importanza che tutti i cittadini si vaccinino il più presto possibile.
Barbara Costamagna