La strada tracciata per introdurre nuove leggi è corretta, bisogna continuare il percorso e applicare equamente le leggi per tutti, inclusa la legislazione penale. La ministra Katič non si nasconde, e dopo l'incontro con Poklukar per introdurre possibili cambiamenti legati alla questione rom sembra arrivato il semaforo verde per un esercizio più rigoroso del rispetto delle leggi, a partire da una collaborazione più concreta tra le varie istituzioni ed autorità. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti della polizia e la procuratrice generale Katarina Bergant, un segnale del perimetro entro il quale il governo intende muoversi. La ministra della Giustizia lo ha descritto così: asilo, scuola, sociale, azione preventiva a livello locale e nazionale e infine giustizia. Non è chiaro se questo sarà sufficiente per risolvere la questione, che negli anni si è complicata fino a incancrenirsi nelle situazioni delle ultime settimane. Questo però dovrebbe bastare per allentare la tensione nel sud-est del paese, dove nei giorni scorsi si sono svolti diversi tavoli di confronto, anche con rappresentati dei rom, per sollecitare l'intervento del governo. Al termine dell'incontro Poklukar ha espresso la sua soddisfazione per i primi passi che si muovono nell'ambito della criminalità giovanile e della delinquenza comune, temi sui quali nelle scorse settimane aveva puntato il dito contro la magistratura per la scarsa efficacia degli interventi. Nell'ambito della ricerca di soluzioni comuni da parte del governo, il ministero del Lavoro e degli Affari Sociali ha reso noto di voler investire tramite 130 assunzioni nei centri di assistenza sociale per costruire un percorso di inclusione scolastica e assistenza per i bambini della comunità Rom.
Valerio Fabbri