Mentre gli occhi del mondo saranno puntati sull’Assemblea delle Nazioni Unite, la politica lubianese riprende il suo ritmo. L’appuntamento del Parlamento in programma per oggi è dettato, in particolare, dalla delicata posizione della ministra per la Digitalizzazione, Emilija Stojmenova Duh, nei confronti della quale venerdì è stata depositata una seconda interpellanza. Sul suo operato si riunirà oggi anche la Commissione parlamentare per le finanze pubbliche, una seduta che si annuncia bollente, cui però la ministra non parteciperà. Per Stojmenova Duh diventa sempre più difficile difendersi dall’acquisto di oltre 13.000 computer per un controvalore di 6,5 milioni di euro, cifre su cui anche la Corte dei Conti ha avuto modo di sollevare qualche perplessità. In questo momento, è lei l’anello debole dell’esecutivo Golob, e anche un ministero non strategico rischia di dover vivere un avvicendamento al vertice, il nono da inizio mandato. La pressione politica, però, non finisce qui. Sui banchi del governo saranno soprattutto il ministro degli Interni, Boštjan Poklukar, e la responsabile delle Infrastrutture, Alenka Bratušek, a dover rispondere ai deputati rispettivamente su appalti pubblici e sicurezza dei confini dagli attraversamenti illegali, dal momento che la questione rom sembrerebbe essere in fase di contenimento. Previste domande anche ai responsabili dei dicasteri Salute e Ambiente, temi sui quali sarà con ogni probabilità Golob a metterci la faccia, la prossima settimana, soprattutto per quanti riguarda il futuro dell’impianto termoelettrico di Šoštanj.
Valerio Fabbri