La missione, composta da quattro europarlamentari, ha fatto tappa a Lubiana per discutere di alcune "preoccupazioni riguardanti la separazione dei poteri, l'indipendenza delle istituzioni statali e la libertà dei media" in Slovenia. Sebbene la delegazione abbia incontrato rappresentanti delle istituzioni slovene, dei media e della società civile, nessun esponente dell’esecutivo ha accettato l’invito al confronto.
Oltre a Romana Tomc, della missione hanno fatto parte anche i vicepresidenti del gruppo PPE, lo svedese Tomas Tobé e la spagnola Dolores Montserrat, insieme alla tedesca Lena Düpont e al polacco Michał Wawrykiewicz. L’obiettivo era quello di osservare direttamente la situazione politica e istituzionale del Paese, dopo che la stessa Tomc aveva denunciato un preoccupante deterioramento della democrazia, dello Stato di diritto e della libertà di stampa in Slovenia sotto l’attuale governo. Secondo l’eurodeputata, pressioni sulle istituzioni indipendenti, nepotismo e corruzione rappresenterebbero ormai “il modus operandi della coalizione di governo”.
Intervenuto dalla Casa dell’Unione Europea di Lubiana, Tobé ha spiegato che uno dei punti d’interesse della missione era comprendere perché, durante l’attuale legislatura, si siano svolte oltre cento sedute straordinarie del Parlamento. Il tema è stato affrontato in un incontro con il vicepresidente della Camera, il deputato del SDS Jožef Horvat, ma, ha sottolineato Tobé, sarebbe stato importante discuterne anche con la presidente del Parlamento, Urška Klakočar Zupančič, che tuttavia non ha risposto all’invito.
Secondo Tomc, le reazioni dell’esecutivo di centrosinistra evidenziano l’importanza della missione: "Il fatto stesso che alcuni, pur avendone l’opportunità, abbiano rifiutato di incontrarci, parla da sé," ha dichiarato. "Siamo venuti in buona fede e continueremo il nostro lavoro nell’ambito delle attività del Parlamento europeo."
Tobé ha ribadito l’importanza del principio democratico della separazione dei poteri: "In tutte le democrazie è essenziale avere un sistema di pesi e contrappesi. Le istituzioni indipendenti sono fondamentali, in particolare per garantire che le risorse pubbliche siano spese in modo trasparente." Ha poi espresso preoccupazione per il taglio dei fondi alla Corte dei conti deciso dal Parlamento sloveno.
Il vicepresidente del PPE ha infine sottolineato il ruolo cruciale della stampa libera: "Indipendentemente dall’orientamento politico del governo, i giornalisti devono poter fare il loro lavoro." Ha fatto riferimento in particolare ai media pubblici, come la RTV, e alla mancanza di una decisione da parte della Corte costituzionale sulla riforma della legge che li riguarda.

Dionizij Botter

Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria