Sono tre gli appuntamenti in agenda oggi per il Primo ministro, Robert Golob, e la ministra della Sanità, Valentina Prevolnik Rupel, con rappresentanti di medici e personale sanitario. Nella sede del governo sono attesi, uno dopo l'altro, i vertici dell'Associazione delle istituzioni sanitarie, della Camera di assistenza sanitaria e ostetrica, e i rappresentanti dell'Ordine dei medici. L'agenda prevede un primo confronto sulle soluzioni al progetto di modifica della legge sulla sanità, il cui scopo è di rafforzare la rete sanitaria pubblica e regolamentare il passaggio degli operatori dalla sanità pubblica a quella privata. Di fatto, si tratta di perimetrare la riforma sanitaria su cui il governo si è speso a lungo e sulla quale lo stesso Golob ha investito una parte cospicua del suo capitale politico, come dimostra appunto la sua presenza al fianco della ministra competente. Sull'altare della riforma sanitaria è già stato sacrificato un ministro, ma con l'orizzonte della legislatura oltre metà mandato, gli spazi di manovra sono ridotti e le premesse circostanziate. Proprio ieri l'Istituto per l'assicurazione sanitaria ha presentato un documento nel quale illustra le misure sistemiche necessarie a preservare e rafforzare il sistema sanitario pubblico. I temi sono ben noti: monitoraggio dei costi per paziente, razionalizzazione delle liste d'attesa, linee guida cliniche nazionali e indicatori su qualità e sicurezza del trattamento dei pazienti. Ma il tema più delicato è il solito, ovvero la necessità di ridefinire il ruolo, la portata e le condizioni per l'inclusione dei concessionari privati nella rete dei servizi sanitari pubblici. E sarà proprio su questo passaggio che si giocherà buona parte della partita politica.
Valerio Fabbri