Il presidente Borut Pahor consegnerà domani, nel corso di una cerimonia al Palazzo presidenziale, alcune onorificenze.
Fra le personalità che riceveranno l'ordine di merito ci sono Borut Marjan Sturm, presidente della ZSO, Associazione delle organizzazioni slovene in Austria, e Rudi Pavšič, presidente dell'Skgz, l’Unione economico culturale slovena, per 23 anni.
Nelle motivazioni dell'onotificenza a Pavšič,si sottolineano "i meriti eccezionali e gli sforzi di lunga data nell'esercizio dei diritti della minoranza slovena in Italia e per il suo prezioso contributo alla promozione del dialogo interculturale".
“Io lo considero - ha detto lo stesso Pavšič - un riconoscimento conferito a tutta la nostra comunità e in particolare all’Skgz, l’Unione culturale economica slovena, di cui sono stato presidente per 23 anni".
"È un riconoscimento in particolare per il lavoro svolto, per l'attenzione che abbiamo sempre dato alla nostra comunità, al suo sviluppo culturale e linguistico, ma anche per i rapporti di amicizia che abbiamo sempre voluto avere con i rappresentanti della comunità maggioritaria, italiana, con la comunità italiana in Istria, e anche con il lavoro svolto nel tenere assieme le comunità slovene delle quattro nazioni confinanti con la Slovenia, l'Italia, l'Austria, l’Ungheria e la Croazia. Penso che questa onorificenza vada a tutti coloro che, come me, hanno sempre lavorato perché attraverso il dialogo si trovassero le risposte ai problemi aperti, perché si cercasse di superare le tensioni del passato, e perché si guardasse assieme a un futuro di queste zone, un futuro che c’è e sarà roseo se tutti sapranno lavorare assieme”.
Lei ha vissuto fasi importanti come la caduta dei confini, la nascita della Slovenia: guardando indietro è soddisfatto di come sono andate le cose per la comunità slovena?
“Mi reputo fortunato di essere stato il presidente della Skgz in un periodo molto importante per la storia mondiale Europea: la caduta dei muri, i blocchi che si sono in qualche modo sciolti, poi la nascita dei nuovi paesi, e, per noi in particolare, il fatto che in questo periodo abbiamo avuto la legge di tutela e anche la legge regionale che interessa la nostra comunità. C’è anche una parte di fortuna nel guidare la massima organizzazione civile della comunità slovena in Italia in questo periodo, ma è stato anche un lavoro impegnativo, bisognava lavorare quotidianamente. Penso però che risultati siano molto positivi: oggi sono del parere che la nostra comunità stia passando un periodo abbastanza felice, perché le tensioni etniche nelle nostre zone non ci sono più, ormai fanno parte del passato, e ora bisogna ragionare, guardando al futuro, e valutando quali sono le migliori scelte per la nostra comunità, per la nostra realtà regionale e anche per la stessa Slovenia”.
Alessandro Martegani