Primož Sturman è un professore che si dedica da parecchio tempo anche alla scrittura e tra i suoi libri c’è una raccolta di racconti dedicati al confine (Gorica je naša) tra i quali si narra la storia, all’epoca della pubblicazione fantascientifica, di un uomo che vuole rimettere il confine tra Slovenia e Italia.
Quello che a Sturman e a tutti noi sembrava ormai un’ipotesi improbabile e fantasiosa, come in una delle più assurde puntate della serie 'Black Mirror' a causa di questa epidemia è ritornata ad essere temporaneamente realtà e lo stesso scrittore triestino si ritrova a vivere le difficoltà quotidiane delle tante persone che in questi anni hanno scelto di andare vivere tra i due stati.
“Io vivevo tra Italia e Slovenia”, ci racconta Sturman, “come sappiamo tutti la situazione che stiamo vivendo con l’epidemia in corso ha fatto sì che venisse rimesso in piedi il confine, tagliandoci fuori dagli affetti e dalle conoscenze. Per quanto mi riguarda, visto che io abito da parecchio tempo sul carso sloveno, all’inizio c’è stato uno shock profondo perché io e la mia famiglia abbiamo dovuto cambiare tutte le abitudini quotidiane, come andare a fare la spesa in Italia. Quello che, però, mi pesa di più è il fatto di non poter vedere più i genitori che abitano a un a pochi chilometri di distanza in Italia”.
Paradossalmente ora si può andare a trovare parenti ed amici dall’altra parte della Slovenia, ma non si può vedere i propri cari a pochi chilometri, sottolinea lo scrittore triestino, che si rammarica del fatto che sino a ora nessuno abbia pensato di trovare soluzioni a questa problematica, visto che i due stati si sono occupati solo di coloro che devono spostarsi sul confine per lavoro.
“La cosa ideale per noi che viviamo tra i due paesi”, ci dice Sturman, “sarebbe che il confine venisse aperto, però, visto che a breve termine non sembra che ciò possa accadere, sarebbe utile almeno delimitare un’area di una decina di chilometri a ridosso del confine nella quale si possa circolare liberamente; non dico per andare a fare shopping o il bagno ma almeno per andare a fare visita ai propri parenti”.
Ripristinare il vecchio lasciapassare, questa è una delle proposte che molti stanno facendo non solo al confine tra Italia e Slovenia ma anche in quello tra Slovenia e Croazia, dove i problemi in questi giorni di pandemia sono simili.
Barbara Costamagna