Secondo Janša la vittoria sulla pandemia è soltanto una questione di tempo, ma arriverà. Un quesito ancora più importante è dopo questa emergenza saremo migliori o peggiori come persone e come società. "Una risposta è disponibile già oggi", così Janša, "in quanto, quando si tratta di solidarietà interpersonale e della gestione dell'emergenza a livello mondiale, conta ogni giorno della pandemia. Sono i leader mondiali a dover dare esempio di integrità morale", sottolinea il premier sloveno.
Poi l'importanza della solidarietà. "Finche' tutto il mondo non sarà vaccinato non si vincerà la battaglia contro il virus". Janša ha ricordato l'esempio dei paesi dell'Unione Europa che, nonostante non abbiano a disposizione vaccini a sufficienza per i propri cittadini, hanno ceduto quasi 77 milioni di dosi ad oltre 30 stati che ne hanno bisogno. L'UE è anche in prima fila nel quadro del programma Covax, l'iniziativa globale che guida gli sforzi per garantire un accesso giusto ed equo a vaccini sicuri ed efficaci contro il COVID-19 nei paesi a basso e medio reddito. Consegnate finora 31 milioni di dosi a 54 paesi. L'obiettivo perseguito, lo ricordiamo, è di fornire 1,3 miliardi di dosi a 92 paesi a basso e medio reddito entro la fine del 2021. Janša ha poi ricordato che ci sono voluti quasi 200 anni per debellare il vaiolo; "ora però sono ottimista", dice; "in un anno, dallo scoppio dell'epidemia, scienziati e aziende farmaceutiche sono stati in grado di sviluppare e produrre vaccini per i quali solitamente sarebbe stato necessario un decennio". Tra gli intervenuti alla videoconferenza il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Gebreyesus.
Delio Dessardo