Errare è umano, perseverare è diabolico, per questo Stojmenova Duh potrebbe aver raggiunto l’ultima fermata politica, in vista della seconda interpellanza parlamentare depositata a luglio dall’opposizione. Se già in estate le nubi sul suo operato erano abbastanza dense, a distanza di due mesi la situazione è peggiorata. Nei giorni scorsi il canale televisivo privato N1 ha rivelato che a maggio scorso la ministra, durante una trasferta di lavoro a Vienna, ha utilizzato la macchina di servizio con i lampeggianti superando i limiti di velocità, motivo per cui è stata sanzionata. Non paga, si è rivolta all’ambasciata slovena per far rimuovere la sanzione. In tutta risposta le è stato detto non solo che la multa deve essere pagata, per dovere civico e per il rispetto della reputazione della Slovenia, ma anche che l’utilizzo delle luci blu senza un convoglio di polizia che lo accompagni è vietato tanto in Austria quanto in Slovenia. E’ notizia di oggi che anche la Commissione anti-corruzione ha aperto una procedura in merito. Potrebbe essere quindi questa la goccia che farà traboccare un vaso già colmo, tenuto in piedi finora unicamente dalla fiducia ribadita a più riprese dal premier, infastidito da questi ultimi episodi. All’interno della maggioranza, inoltre, sono in molti a chiederle un passo indietro, al punto che Movimento Libertà dovrebbe astenersi nell’interpellanza di domani. Lei comunque sembra immune alle critiche, tanto che oggi, in vista dell’incontro con i deputati del suo partito, si è detta convinta di riuscire a chiarire quanto accaduto. Ma potrebbe non bastare. Perché se la querelle relativa all’acquisto dei computer è controversa, a pesare è soprattutto la mancanza di impatto e di risultati del suo ministero, che i beninformati definiscono mal gestito e disorganizzato. Mentre lei non manca di pubblicizzare sui profili social i suoi numerosi viaggi di lavoro. A breve, la politica potrebbe presentarle il conto.
Valerio Fabbri