"Abbiamo proclamato questo lunedì giornata della solidarietà e giornata non lavorativa dopo la calamità naturale che ha colpito il Paese", ha ricordato il capo del governo, Robert Golob. "Una decisione seguita all'invito alle cittadine e ai cittadini della Slovenia, che in questo giorno libero aggiuntivo hanno visto la possibilità di proseguire più rapidamente con l'opera di sanamento, di aiutare quanti sono stati duramente colpiti dalle alluvioni. La solidarietà si manifesta in vari modi: attraverso il lavoro volontario nelle aree disastrate, nei centri di raccolta aiuti oppure con le donazioni alle organizzazioni umanitarie; adesso o nelle prossime settimane e mesi", ha sottolineato Golob. "La giornata di solidarietà è anche il giorno in cui esprimiamo sostegno agli alluvionati, assicurando loro che nell'emergenza non sono e non saranno soli. La linea guida di questa giornata deve essere quindi dettata dalla solidarietà, all'insegna dell'aiuto e sostegno reciproci. In ogni forma e secondo le proprie possibilità. Se l'aiuto verrà volontariamente e dal cuore, il nostro scopo sarà raggiunto", ha esortato il capo del governo.
Rivolgendosi a quanti hanno perso case e beni la presidente della repubblica, Nataša Pirc Musar ha detto che il paese è e sarà al loro fianco; la cittadinanza, lo Stato e la marea di volontari. "La Slovenia ha nuovamente dimostrato che non ha un cuore soltanto a parole. La parola solidarietà e' stata dominante lo scorso anno, durante i grandi incendi che hanno devastato il Carso, e lo è sempre stata in caso di alluvioni". La presidente Pirc Musar e il premier Golob hanno ringraziato tutti coloro che sono venuti in aiuto dopo le catastrofiche inondazioni, sia dalla Slovenia che dall'estero, auspicando che la grande unità e lo spirito di consenso costruttivo espressi dopo questa calamità continui anche in futuro, quando si tratterà di prendere decisioni per il bene del paese, in quanto insieme si è più forti.
Delio Dessardo