Come sempre la domenica fornisce dati in calo rispetto all’andamento del Covid-19 e in Slovenia si sono registrati 464 nuovi contagiati su 1599 testati con un’incidenza del 22,5%, che conferma comunque un trend positivo che potrebbe portare a una stabilizzazione del numero dei contagi.
Meno rassicuranti i dati riguardo i ricoveri e i morti, con 39 nuovi ospedalizzati per un totale di 1143 pazienti, 188 in terapia intensiva e 24 decessi, uno dei quali è stato registrato all’ospedale di Isola. Uno scenario previsto, com’è emerso anche oggi dalle parole del portavoce del governo Jelko Kacin, che rende più concrete le speranze dell’esecutivo di poter essere fuori dal picco della seconda ondata entro la fine del mese, anche se continuano a preoccupare proprio l’alto numero di ricoveri e decessi.
Sempre meno i letti a disposizione in alcune delle strutture, nonostante si stiano aprendo nuovi spazi per accogliere i malati di Covid al Policlinico di Lubiana come mostrato dal direttore generale dell’ospedale Janez Poklukar.
Meglio evitare ora i viaggi all’estero, dove i dati sono in crescita in quasi in tutti gli stati europei. Da oggi, d’altronde, rientrano tra le zone rosse tutte le regioni e gli stati confinanti, dove l’andamento dell’epidemia è in crescita.
Per quanto riguarda la ripresa della scuola in presenza, Kacin, ha detto che tutto dipenderà dall’andamento dell’epidemia che per ora vede ancora un numero troppo importante di ricoveri e terapie intensive, ma che tutto sarà deciso nei prossimi giorni.
Barbara Costamagna