SDS e NSi hanno presentato ieri alla polizia e alla Procura distrettuale di Lubiana una denuncia per sospetto di reato di abuso d'ufficio e negligenza professionale contro la presidente del Parlamento, Urška Klakočar Zupančič. A loro dire la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il fatto che non abbia convocato una sessione straordinaria della Camera di Stato richiesta da 23 deputati, impedendo così un'inchiesta parlamentare sul funzionamento delle imprese nel settore energetico sloveno.
Nella sua risposta Klakočar Zupančič ha ribadito che continuerà ad adoperarsi per il funzionamento legale del Parlamento. Finché sarò presidente, mi atterrò strettamente ai principi costituzionali, alla Costituzione, alla legalità e non permetterò mai a me stessa di superare questi limiti, ha dichiarato, respingendo nuovamente tutte le accuse. Per convocare una sessione del Parlamento, ordinaria o straordinaria, è necessario che il contenuto sia ammissibile, ha continuato, non si possono discutere contenuti inammissibili durante le sessioni, e la richiesta dell'opposizione non rispettava questo principio. La richiesta di un'inchiesta parlamentare è viziata da numerose irregolarità, la più grave delle quali è che il contenuto si sovrappone in parte a un'inchiesta parlamentare già istituita, ha spiegato, ribadendo che la sessione straordinaria sarà convocata non appena la richiesta sarà adeguatamente corretta. In merito Urška Klakočar Zupančič ha ricordato che una simile prassi era stata introdotta dal presidente del Parlamento France Cukjati, in forza SDS, nel 2005, che respinse una richiesta dell'opposizione per un'inchiesta parlamentare che si sarebbe sovrapposta a una già esistente. All'epoca, tuttavia, l'opposizione dimostrò più saggezza politica e si accordò con la coalizione di maggioranza per ampliare la commissione d'inchiesta già esistente, ha chiosato la presidente della Camera di Stato. (ld)