Mancano poco più di 6 anni a quello che è stato fissato come obiettivo ambizioso, ma realistico per l'ingresso dei paesi dei Balcani Occidentali nell'Unione europea, eppure di tempo sembra essercene poco, motivo per il quale è necessario lavorare senza sosta per raggiungere il traguardo. Quantomeno questo è l'auspicio del governo di Lubiana e in particolare della ministra degli Esteri, Tanja Fajon, che a conclusione del secondo giorno di lavori del forum di Bled ha voluto rivendicare il successo di questa edizione, a partire dai numeri. Quasi 3.000 partecipanti, 188 relatori e oltre 100 rappresentanti di media nazionali ed esteri hanno preso parte a 32 dibattiti, oltre a una raccolta fondi significativa per le persone colpite dalle alluvioni che ha sostituito gli appuntamenti dedicati alla socialità. Numeri e modus operandi che hanno portato la ministra a lasciar intendere che il forum è cresciuto ben oltre le più rosee aspettative e per questo potrebbe cambiare pelle, sviluppandosi non più solamente con il tradizionale appuntamento estivo di due giorni - in programma il 2 e il 3 settembre dell'anno prossimo -, ma diventando una sorta di snodo per una serie di eventi durante tutto l'anno. Incalzata sulle modalità dell'ingresso dei paesi dei Balcani occidentali, Fajon ha sottolineato che Michel ha parlato a nome del Consiglio europeo e non a titolo personale. E ha ricordato il vertice europeo di dicembre che avrà come tema proprio l'allargamento o, meglio, il futuro ingresso tanto dell'Ucraina quanto della Bosnia Erzegovina e degli altri paesi candidati. In attesa di costruire una tabella di marcia concreta, che quantomeno in teoria dovrebbe mettere al riparo da cambi di colore politico con le elezioni europee della prossima primavera, Fajon ha detto che la questione è politica e non tecnica. Come a dire che, grazie alla volontà e al consenso sul tema, sarà possibile trovare soluzioni pratiche anche alle questioni più tecniche.
Insomma, la Slovenia è convinta di poter fare la differenza sul tema Balcani occidentali, e le presenze di alto profilo a questo forum lo confermano, anche grazie all'ingresso come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il prossimo biennio.
Valerio Fabbri
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