Secondo la Corte costituzionale la richiesta presentata il tre di luglio dai due partiti d’opposizione, Nuova Slovenia e quello democratico non soddisfaceva i requisiti procedurali per essere esaminata, il che significa che non c'è stata una decisione sulla questione. Un gruppo di deputati dei partiti di opposizione SDS e NSi avevano presentato alla Corte costituzionale la richiesta di una valutazione della costituzionalità e della legalità della decisione sul riconoscimento della Palestina, adottata dalla Camera di Stato lo scorso 4 giugno. Secondo l'SDS e l'NSI i deputati di coalizione avrebbero violato la Costituzione e il regolamento della Camera di Stato adottando la decisione sul riconoscimento della Palestina, accuse che sono state respinte dal Movimento libertà. Come ricordiamo la Slovenia è stata il 147 esimo membro delle Nazioni Unite a riconoscere ufficialmente la Palestina. Secondo i 32 deputati d’opposizione, eccetto Eva Irgl, Anže Logar e Dejan Kaloh che non hanno sottoscritto la richiesta, il vaglio di costituzionalità si è reso necessario "a causa di una violazione nella procedura di esame e adozione della stessa decisione, di una violazione della Costituzione e del regolamento interno della Camera di Stato. Si tratta di una manovra autoritaria e arbitraria e di abuso della procedura", hanno precisato in un comunicato. La Corte costituzionale ha precisato nell’odierno comunicato di “non avere le competenze sul riconoscimento di uno Stato, poiché tale delibera non è un atto normativo che contenga norme giuridiche generali e astratte in grado di regolare diritti o obblighi di soggetti giuridici e produrre effetti giuridici esterni. Pertanto, non rientra nella sfera delle sue competenze″. La Corte costituzionale ha respinto il vaglio di costituzionalità con cinque voti a favore tre contrari.
Dionizij Botter