Tra le soluzioni principali figurano gli anticipi per la ristrutturazione degli edifici abitativi, la disposizione per lo sgombero di quelli a rischio e l'abolizione del contributo di solidarietà obbligatorio. Le modifiche, approvate dal parlamento il 10 novembre, si sono rese necessarie per implementare la legge in vigore dallo scorso due settembre, approvata d'urgenza dalla Camera di Stato poche settimane dopo le catastrofiche alluvioni. I versamenti degli anticipi verranno coordinati dall'Amministrazione finanziaria. Ammonteranno al 20 percento del danno complessivo, /che deve superare i 6 mila euro/, denunciato dai proprietari delle case lesionate o distrutte; tra le condizioni poste: alla data del 31 luglio almeno una persona doveva essere registrata come residente nello stabile in questione, stabile sul quale non pendeva inoltre un eventuale ordine di demolizione. Per gli edifici lesionati al punto da renderne impossibile la ristrutturazione, lo stato garantirà ai proprietari un immobile alternativo di pari valore, possibile anche l'opzione di scegliere un indennizzo in denaro. L'Amministrazione finanziaria ha fornito stamane alcuni particolari sulle modalità di versamento degli anticipi. Gli aventi diritto riceveranno tramite posta ordinaria un avviso contenente i dati relativi all'ammontare dell'indennizzo, avviso che avrà come indirizzo quello registrato all'anagrafe tributaria. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web dell'Amministrazione. finanziaria. Le modifiche prevedono come detto anche la cancellazione del contributo di solidarietà obbligatorio, attraverso il quale si pensava di raccogliere 160 milioni di euro. Si pianifica invece l'aumento dell'imposta sui redditi delle aziende, pari al tre percento per i prossimi cinque anni. Prevista anche una soluzione per gestire i terreni contaminati; la bonifica verrà finanziata dallo stato e dovrà essere completata entro il primo luglio del prossimo anno.
Delio Dessardo