L'Ordine dei giornalisti ritiene che la nuova legge non crei le condizioni per un'informazione completa e diversificata. Si sottolinea la necessità di un maggiore sostegno finanziario da parte dello Stato: i media si trovano ad affrontare vari problemi a partire dalla perdita di utenti, al contempo si presenta sul panorama mediatico un numero sempre maggiore di nuovi soggetti che garantiscono informazioni, non sempre verificabili alimentando così la disinformazione. Per quanto riguarda l'iscrizione nel registro dei media, secondo l'associazione dovrebbe essere obbligatoria o almeno una condizione per l'accesso agli aiuti di Stato. Anche per i media che ricevono altri finanziamenti pubblici, come i media locali, l'iscrizione all'albo deve essere obbligatoria. Un registro del genere avrà senso soltanto se comprenderà il 99% di tutti i media, si rileva ancora. Per quanto riguarda la tutela dei giornalisti viene giudicata necessaria, alla luce dell'ultimo rapporto annuale della Commissione europea sullo stato di diritto, dove la Slovenia viene invitata a compiere ulteriori sforzi per proteggere gli operatori dei media, soprattutto in rete. In relazione alla proposta di istituire un Consiglio nazionale per i media, si sottolinea che un nuovo organo consultivo non professionale non sia necessario. Inoltre, le modalità di nomina non ne garantiscono l'indipendenza, poiché, così l'associazione dei giornalisti, presuppone che i membri del consiglio siano nominati dalla Camera di Stato su proposta del governo. Dello stesso parere il sindacato dei giornalisti della Slovenia che, a sua volta, evidenzia che il sistema proposto per il finanziamento dei media non è il più adeguato e si basa su criteri troppo vaghi. Allo stesso tempo mancano criteri di tutela quali condizioni di lavoro regolamentate, riduzione della precarietà, promozione della contrattazione collettiva e del dialogo sociale e contratti collettivi adeguatamente firmati.
Delio Dessardo