Una posizione coraggiosa quella assunta dai deputati del Partito Democratico che si sono rifiutati di sottoscrivere il documento voluto dal leader SDS Janez Jnaša con il quale avrebbero dovuto dichiarare la loro più assoluta fedeltà alla linea di partito. Il gruppo parlamentare conta complessivamente 27 deputati; Kaloh non ha voluto commentare la sua decisione dicendo che non ha mai commentato all’esterno quanto accade all’intern del Partito Democratico; ma probabilmente la decisione è frutto dell’insoddisfazione dovuta alla decisone presa dal Partito di privarlo della guida del comitato locale di Maribor per fare spazio Franc Kangler. Nella dichiarazione voluta da Janša praticamente si richiede ai suoi parlamentari di impegnarsi ad agire come membri dell’SDS e del suo gruppo parlamentare fino alla fine del mandato, anche al di fuori del parlamento. Le firme ottenute sono state complessivamente 24. Per il momento non è chiaro quali saranno le misure che il partito prenderà, Irgl e Logar fino a questo momento non hanno rivelato se intendono proseguire a fare parte del gruppo parlamentare o meno. Recentemente il comitato esecutivo SDS aveva rilevato che Logar con la sua “piattaforma della collaborazione” sarebbe chiaramente intenzionata a costituire un nuovo partito politico, lo stesso Janša aveva richiesto al suo ormai ex pupillo di “fare chiarezza” dal punto di vista statutario. Per il momento Logar ha affermato che non intende partecipare alle elezioni europee, ma continua a organizzare le sue tavole rotonde in tutto il paese. Non vedo alcun motivo per cui i 27 deputati eletti nella lista dell'SDS che rappresenta il suo programma e i suoi principi, non dovrebbero firmare una dichiarazione in difesa di quest’ultimo", ha commentato il deputato dell'SDS Žan Mahnič.
Dionizij Botter