Foto: BoBo
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Accade da almeno una ventina d'anni che volti più o meno nuovi si affaccino nel panorama politidco sloveno, in genere a ridosso delle elezioni e per una legislatura, prima di tornare nell'anonimato. La mossa di Logar sembra di ben altra natura, e non solo perché non è un volto nuovo né ci sono elezioni in vista. A lungo considerato un possibile successore di Janša, dopo un biennio di lavoro dietro le quinte Logar ha rotto gli indugi. Dapprima una lettera al leader del Partito democratico sloveno per annunciare le dimissioni. Poi un video auto-promozionale diffuso sui propri profili social per annunciare senza indugi quello che, nei fatti, è in cantiere da oltre un anno. La piattaforma "Sodelujemo" (Collaboriamo) entro la fine del 2024 diventerà un partito, la cui natura è ancora tutta da inquadrare. Logar intende investire il capitale politico ottenuto durante il ballottaggio presidenziale del 2022, perso contro Pirc Musar, e che, di fatto, ne ha sancito il bivio. Eterno delfino oppure pesce fuori dal gruppo che cerca la sua strada. Logar ha detto che la Slovenia ha bisogno di un terzo polo, di un'area di cooperazione che vada oltre la divisione destra-sinistra o, per dirla in modo più semplice, pro o contro Janša. Rimarrà come indipendente alla Camera di Stato ed entro la fine dell'anno intende fondare un proprio partito, aperto a tutti quanti lo vogliano costruire gradualmente dal basso verso l'alto. Un modo anche per contarsi, anche perché non è ancora chiaro chi saranno i compagni di viaggio. Nel video pubblicato sui suoi canali social Logar è accompagnato dall'ex compagna di partito ed eurodeputata Romana Jordan e dall'ex ministro dell'Istruzione dei Socialdemocratici Jernej Pikalo. Un modo plastico per dire che sarà, quantomeno nelle ambizioni, un partito trasversale.

Valerio Fabbri