La maggior parte della precarietà è nascosta nel lavoro tramite agenzie, studentesco e su piattaforme e tra imprenditori che la sfruttano a proprio vantaggio. Secondo i dati del Ministero del Lavoro, 120 mila persone lavorano come studenti, 100 mila sono lavoratori autonomi, 23 mila sono lavoratori interinali - la quota di tale occupazione è tra le più alte in Europa - e 2 mila lavorano tramite piattaforma digitale. I sindacati avvertono che per il mercato del lavoro non esiste una supervisione sufficiente e di qualità, ed è per questo motivo che il governo ha confermato nei giorni scorsi le basi di partenza per l'eliminazione del lavoro precario, un fenomeno che determina incertezza per chi ne è soggetto, con salari bassi e irregolari, senza diritti garantiti dai contratti collettivi, spiega il Ministro del lavoro, la famiglia, gli affari sociali e le pari opportunità, Luka Mesec a TV Slovenia. La strategia per il contenimento della precarietà punterà quindi a modificare gli ambiti del lavoro studentesco, delle piattaforme e delle agenzie, nonché quello del lavoro individuale. Bisogna procedere con cautela, avverte Mojca Žerak, del sindacato Mladi Plus, che rappresenta studenti, allievi e giovani disoccupati, riflettendo molto attentamente su come attuare questa strategia per non causare danni ai lavoratori. Attualmente sul mercato del lavoro non c’è un controllo sufficiente e di qualità per verificare le violazioni; è quindi necessario un ispettorato del lavoro che operi in prima linea, con più poteri e un rafforzamento della collaborazione con l'amministrazione finanziaria. C'è anche la promessa di un nuovo servizio centrale che risponderà ai casi più urgenti in tutto il Paese e con la massima rapidità ha detto ancora il ministro Mesec. Il lavoro tramite agenzia sarà consentito solo come lavoro temporaneo, dal prossimo anno il lavoro su piattaforma sarà regolato anche in Slovenia da una direttiva europea, e tra lavoro studentesco e ufficio di collocamento il ministero annuncia una nuova piattaforma che cercherà candidati idonei per i datori di lavoro. Fondamentale sarà anche il dialogo con le parti sociali.
Delio Dessardo