Accordo di massima sul cambiamento della legge elettorale in Slovenia. È quanto conseguito alla terza tornata del confronto tra il presidente della repubblica, Borut Pahor, e i rappresentanti dei partiti. Secondo quanto comunicato dall'ufficio di presidenza è stata raggiunta una convergenza di vedute sull'abolizione delle unità elettorali e sull'introduzione del voto preferenziale. Gli elettori voterebbero quindi per l'intera lista di candidati a livello di circoscrizione elettorale. Verrebbe introdotto il voto di preferenza, non obbligatorio, il che significa che l'elettore può votare per la lista, con la possibilità di esprimere anche il voto di preferenza per uno dei singoli candidati. In questo caso varrebbe la formula utilizzata per le europee. Le modifiche alla legge, su proposta dei deputati delle minoranze, dovrebbero inoltre contenere cambiamenti al sistema per l'elezione dei deputati delle comunità nazionali autoctone, indirizzato verso un sistema maggioritario a turno unico; idea questa in gran parte appoggiata dai partecipanti al confronto. La decisione finale, dopo l'intesa di massima, dovrebbe arrivare il prossimo 12 luglio. I cambiamenti si rendono necessari, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale. La Legge che definisce le circoscrizioni elettorali per l'elezione dei deputati della Camera di Stato, questo il verdetto, non è in armonia con la Costituzione. I giudici hanno ritenuto che l'articolo 4 debba venir rivisto, dato che i parametri stabiliti 26 anni fa non possono più applicarsi alla situazione amministrativa odierna in cui la differenza tra le unità elettorali più piccole e quelle più grandi è cresciuta notevolmente. La sentenza della Corte costituzionale impone al Parlamento di emendare l'articolo della Legge elettorale nell'arco di due anni, concretamente entro dicembre 2020.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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