Il ministro della Salute, Valentina Prevolnik Rupel, ha affermato che, molto probabilmente, soltanto per alcuni medici, impiegati nel settore pubblico, sarà possibile lavorare anche negli istituti sanitari privati. Si tratta di primari che in determinati settori della sanità stanno introducendo nuovi metodi di trattamento delle malattie. "Stiamo ancora lavorando su questo articolo", ha detto Prevolnik Rupel, "e stiamo cercando di migliorare ulteriormente la definizione. Non siamo convinti infatti che questa sia effettivamente la migliore, o che comprenda davvero quegli esperti i quali vogliamo svolgano questo lavoro. Stiamo attualmente esaminando le pratiche in altri paesi", ha dichiarato ancora il ministro della Salute.
Le organizzazioni dei medici hanno già espresso la loro opposizione a tale regolamentazione. Ritengono infatti che rappresenterebbe una restrizione inaccettabile che comporterebbe inoltre ulteriori oneri amministrativi per l'ottenimento di questo titolo.
Insoddisfatto anche l'Ordine dei medici della Slovenia si dice contrario alla limitazione del lavoro dei medici impiegati nel settore pubblico presso ambulatori privati. Lo ha affermato la presidente, Bojana Beović, definendo la disposizione troppo restrittiva e complicata. Molti medici in Slovenia, ha aggiunto, già soddisfano i requisiti per ottenere il titolo di primario, necessitano pero' ancora dell'attestato che comporterebbe ulteriori oneri amministrativi.
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