Sono 15 i diplomatici sloveni che nelle prossime settimane raggiungeranno le loro nuove sedi di lavoro. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale delle nomine controfirmate dalla presidente Pirc Musar mettono il sigillo su una serie di avvicendamenti programmati fin dall'inverno scorso, quando sono stati compiuti i primi passi per rendere possibili cambi della guardia necessari sia per questioni temporali, essendo stati completati i mandati quadriennali, sia, in alcuni casi, per permettere nomine più in linea con le politiche dell'attuale esecutivo guidato da Robert Golob.
In prima linea le nomine a Washington, Mosca, Kiev, in Vaticano e alla Nato. Nella capitale statunitense andrà Iztok Mirošič, diplomatico di primo livello che ha già svolto il ruolo di ambasciatore a Roma e a Londra, nominato dall'attuale governo inviato speciale per il futuro dell'Europa. Prenderà le redini da Tone Kajzer, richiamato lo scorso anno per aver inviato un dispaccio non autorizzato dal Ministero al leader del Partito democratico sloveno Janez Janša. Il nuovo ambasciatore presso la NATO sarà il Segretario di Stato per la sicurezza nazionale e internazionale nel Gabinetto del Primo Ministro, Andrej Benedejčič, che torna così all'incarico ricoperto tra il 2011 e il 2015. A Mosca andrà una donna, Darja Bavdaž Kuret, che sostituirà Branko Rakovec e avrà la responsabilità anche per la Bielorussia e per i cinque paesi dell'Asia centrale. E anche a Kyiv la politica estera slovena sarà portata avanti da una donna, Mateja Prevolšek, già a capo della rappresentanza diplomatica in Egitto e prima ancora alla Rappresentanza permanente della Slovenia presso l'Unione europea. La ex console generale a Trieste, Ingrid Sergaš, andrà a ricoprire la stessa funzione al Consolato Generale a Milano, mentre Franc But, fino a poco tempo fa inviato speciale per la candidatura al Consiglio di sicurezza dell'Onu ottenuta il 6 giugno scorso, è in partenza per il Vaticano.
Valerio Fabbri