Il primo fine settimana di agosto la Slovenia è stata colpita dal maggiore disastro naturale della storia dello Stato indipendente. In due terzi del Paese copiose precipitazioni hanno provocato allagamenti e frane. L'acqua ha distrutto strade, ponti e infrastrutture comunali; numerosi i cittadini rimasti senza casa.
Ma presto gli sloveni si sono mostrati solidali e sono subito corsi a prestare aiuto nelle zone maggiormente colpite, migliaia di persone hanno offerto aiuto anche tramite l'app Poplave 2023. E proprio questa giornata, denominata la Giornata della solidarietà, è destinata ad aiutare coloro che hanno subito gravi danni e perdite. La Protezione civile chiede però ai volontari di giungere nelle aree interessate in modo organizzato. Per motivi di sicurezza, da sabato scorso e fino nuovo ordine, per le aree di Črna na Koroškem, Mežica, Solčava, Luč, Mozirje e per le località nella zona di Ljubno presso il Savinja, è in vigore un regime speciale di accesso per i volontari, che non è possibile senza un mandato.
Anche i rappresentanti del governo visiteranno diversi insediamenti alluvionati, per capire l’entità dei danni, incontrare la popolazione e partecipare ai lavori di risanamento delle aree interessate. Il premier, Robert Golob, si recherà dapprima nel comune di Komenda, successivamente visiterà quello di Mengeš dove è stato distrutto un asilo; diversi altri edifici sono stati danneggiati.
Nel Paese è stata proclamata giornata non lavorativa con però alcune eccezioni: al lavoro tutti gli impiegati nelle infrastrutture critiche, quindi dei settori energia, trasporti, alimenti, approvvigionamento di acqua potabile, finanza, sanità, tutela dell'ambiente, reti e sistemi di informazione e comunicazione; giornata lavorativa anche per gli impiegati di istituti sanitari pubblici e quelli privati che operano nella rete sanitaria pubblica, centri di assistenza sociale, ambulatori veterinari e compagnie assicurative. Rimarranno aperti anche alcuni negozi di generi alimentari e in caso di necessità pure gli asili. Operativi i centri di cure istituzionali, tra cui le case di riposo. Chiuse invece le banche, i sistemi di pagamento comunque opereranno regolarmente.
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