Resta preoccupante il quadro epidemiologico in Slovenia. Nella giornata di ieri accertati 2488 casi a fronte di poco di 7202 tamponi processati. Numeri leggermente in calo rispetto al giorno prima ma sempre molto alti, ha rilevato il portavoce del Governo Jelko Kacin. Il tasso di contagiosità delle persone che si sono sottoposte al test è poco inferiore al 35%. 337 i nuovi casi accertati a Lubiana, seguita da Maribor con 79, tra i comuni che hanno registrato un maggior numero di nuovi casi anche Capodistria con 37 contagi.
La regione statistica più colpita resta la Gorenjska, Alta Carniola con il 19,6% dei testati positivi. Gli ospedali sono sempre più sotto pressione, è in aumento il numero degli ospedalizzati, ha riferito Kacin; sono ricoverate 660 persone, di cui 109 in terapia intesiva, 47 i dimessi, 8 i pazienti deceduti. Tutti con malattie pregresse, ha detto la dottoressa Mateja Logar della Clinica per le malattie infettive del centro clinico di Lubiana. I posti letto nelle terapie intesive sono esauriti, stiamo lavorando, ha detto, ad un nuovo piano per il potenziamento dei posti letto nei nosocomi sia nei reparti covid che in rianimazione. Paradossalmente, ha aggiunto, la situazione più drammatica riguarda la carenza di personale medico e infermieristico specializzato. Negli ospedali gli effetti delle misure restrittive si vedranno appena tra 3-4 settimane, le strutture sanitarie sono in ritardo rispetto agli altri comparti perchè, ha detto la dottoressa Logar, i malati covid vengono ricoverati dopo una settimana dai primi sintomi.
La Slovenia per incidenza cumulativa è quarta in Europa e si colloca dopo Belgio, Repubblica Ceca e Lussemburgo, ha rilevato Nuška Čakš Jager dell'Istituto nazionale per la salute pubblica. La fascia di età più colpita è quella tra i 35 e i 44 anni, mentre in tutte le fasce sono le donne ad essere più soggette al virus. Tra i giovani la categoria più a rischio sono gli adolescenti, molto più dei bambini in età prescolare.
Il ministro del lavoro, la famiglia e gli affari sociali Janez Ciglar Kralj ha detto che il virus è entrato in 2/3 delle case di riposo in Slovenia, attualmente sono infetti attivi 748 anziani su un totale di 19000 ospiti.
E sono sempre più numerose le strutture ricettive e alberghi che offrono le proprie stanze al personale medico e infermieristico impegnato in prima linea nella lotta al coronairus al fine di frenare la diffusione del contagio. E' il caso anche dela società HIT di Nova Gorica che ha messo a disposizione l'albergo Liba per il personale dell'ospedale "dr. Franc Derganc" di Šempeter pri Gorici. La struttura è già stata presa in gestione dal nosocomio. (ld)